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Una domenica di calima

Pensieri sparsi…

Un sabato bellissimo, in gita su per i monti dell’Esperanza. Il paesaggio sembra sempre nuovo. Il Teide, patrimonio dell’umanità. Tanti motociclisti. Tanti ciclisti pericolosi. Una giornata di febbraio stupenda. Ci fermiamo a scattare delle foto e a mangiare qualcosa. Poi, giusto il tempo di scendere e inizia un vento insolito, il cielo si copre. Aumenta il calore, aumenta anche la polvere e il cielo sempre più scuro. Si chiama calima. Sta arrivando. Quando siamo vicino a casa, il vento aumenta. Sul terrazzo volano le sedie, il tavolino, lo stendino. Vola di tutto, ovunque.
Domenica: il paesaggio ha qualcosa di surreale. Tutti i recipienti della spazzatura sono a terra, strade semideserte, le automobili sono coperte dalla sabbia, le piante hanno perso il loro colore, alcuni segnali stradali sono sull’asfalto. Foglie e rami spezzati ovunque. Passiamo al mercato per comprare un mazzo di fiori. Siamo stati invitati a pranzo da Pilar. Mentre scelgo i fiori, la struttura del mercato inizia a far rumore. Sono i finestroni in alto. La fioraia mi dice che sono la seconda cliente. In tutta la mattinata, solo due persone.

Ci credo: chi esce con quel tempo? Un vento incredibile, nemmeno si riesce a respirare e gli occhi si seccano.
Compro i fiori e mentre provo a salire in macchina, lo sportello, per il forte vento, mi scappa dalla mano.
Sull’autostrada ci sono poche macchine, si procede lentamente. Scambiamo parole di preoccupazione. Arrivati vicino a Santa Cruz notiamo che non c’è vento. Il quartiere sembra desolato con quell’aria pesante e giallastra. Notiamo che alcuni giovani si trascinano, tornano dal carnevale. Vestiti in quel modo, in quell’atmosfera, fanno anche pena. E la mente mi va a al centro della città. Mi sembra di sentire la puzza di pipì, immagino lo schifo e m’impongo di pensare ad altro. Al parcheggio, per esempio. Infine scendiamo ed arriviamo da Pilar. Una bella persona. Abbiamo comprato anche un pensiero per il gatto. Anzi per la gatta. Timida, non si avvicina però buona come la sua padrona. Tanto che alla fine riesco a prenderla in braccio. Trascorriamo una domenica speciale. Il pranzo è squisito, ottima la compagnia, piacevole la conversazione.  Quando torniamo a casa, il cielo continua ad essere coperto da quel velo di polvere e l’aria è anche secca. La sabbia fina è sui nostri capelli, in bocca, dentro gli occhi. Avevamo pensato di andare a vedere le onde a Bajamar. Meglio tornare a casa. Giornata di calima. Comunque, una bella domenica, sì davvero una bella domenica trascorsa in deliziosa compagnia.

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1 Comment

  1. Veronica says:

    Leggo sempre con piacere ciao
    Veronica

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