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Il figlio del prete – Racconto breve

Il figlio del prete. Racconto breve, 2004

Poveretta. Aveva ormai vergogna di uscire da casa. Lo sapevano tutti che il suo era il figlio del prete. Nel paese s’era fatta la fama di una facile, di quella che aveva tentato il parroco. Quel bravo cristiano che tutti conoscevano. E certo che c’era cascato. Si sa, l’uomo è debole e anche se è del Signore, prima o poi cade. Ma la colpa era di quella che lo aveva tentato con la scusa di dare una mano in chiesa per pulire ed aiutare le donne più anziane. Altro che ragazza pia! Era una donnaccia e ora le stava bene, perché se l’era cercata. E’ così che pensavano tutti, forse. S’era innamorata di quel giovane parroco senza cercarsela troppo a dire il vero. Ci si innamora e anche lui s’era innamorato più o meno di lei. Una storia che era andata avanti per un certo tempo. Era finita sulla bocca del paese e alle orecchie del vescovo. Il prete aveva negato ogni cosa, chiaro. Si sa, la gente è maligna, la gente parla, sparla… Per un certo tempo non si erano più visti e lei aveva cambiato anche parrocchia. Poi s’accorse di essere rimasta incinta. Non sapeva se dirglielo. Alla fine si fece coraggio e glielo confessò (tanto per rimanere in tema). Il prete, nel frattempo, s’era ripreso da quella storia, se n’era fatto una ragione, s’era assolto, s’era messo a posto la coscienza e aveva cercato di riprendere la sua vita.

Il figlio del prete

Quella pausa era stata una vera e propria provvidenza. È questo che si ripeteva. La madre, poi, era più presente che mai e sapeva proteggerlo quel suo figlio che era caduto nella rete di una poco di buono. Aveva addirittura costruito una storia di corna e fattacci vari sulla famiglia della ragazza. Tanto fece che le persone cominciarono col crederci. Sì, anche i vicini, quelli che la famiglia la conoscevano. Sembravano tanti idioti, senza un loro pensiero. Ma sì… e tutti se le bevevano quelle storie, come se niente fosse. “Sapete perché i genitori sono emigrati? Avevano debiti con tutti i negozianti del paese e sono scappati”. “Ah, perché non sai che ha fatto la madre!!! È andata a letto con il fornaio per non pagare e suo marito lo sapeva”. E così giù. Ormai ci credevano tutti a quelle scempiaggini. “Era una famiglia di malaffare”. Il prete invece sapeva la storia di quella famiglia (e non solo lui!), i grandi sacrifici, le malattie. Era un pesce nella rete della madre e ci stava fresco come una rosa. Nemmeno sentiva il puzzo delle menzogne e delle cattiverie. E poi si sa, i preti sono formati per mantenere i segreti, per nascondere… Quando la ragazza, in lacrime, gli disse che era incinta, la mandò via quasi assolvendola dal peccato e senza riconoscere la propria responsabilità. Ma si sa, se sei stato formato alla colpa, che te ne fai della responsabilità? Il bambino nacque: uguale e spiccicato al padre. Già, perché c’è una giustizia, diciamo così, anche su questa terra. Il prete s’era fatto trasferire. Anche la ragazza dopo un po’ se ne andò. Lasciò il paese con quell’unico amore tra le braccia. A testa alta se ne andò. Prese la corriera in pieno giorno. E quel giorno non nascose il viso del piccolo. Anzi, lo vestì bello bello. Mise in una valigia il necessario ed uscì. Per strada salutava tutti dicendo: “Avete visto che bello il figlio del prete? È mio figlio”. Fiera se ne andò, come non lo era stata mai.

Abbi cura di te

Emily

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