Racconto breve, 1995
Una mattina Gennaio si alzò di buonora e s’ incamminò lungo il viale del tempo. Entrò, nell’ovile di nonno Inverno e tosò tutte le pecore.
Poi corse sulle montagne e fece scendere tanta di quella neve che le imbiancò. Gennaio era proprio giocherellone e con la maschera di pulcinella volò su tutti gli alberi, posando qua e là un po’ di lana bianca e candida, persino sulle strade e sui tetti delle case.
Non ancora contento andò a trovare febbraio e gli disse :
Vieni con me fratello e soffiamo forte sui monti, sulle pianure per ogni luogo.
– Perché? voglio riposare – contestò impigrito Febbraio. – Ho mangiato tante di quelle frittelle che non riesco neanche a muovermi, tanto mi sono abbuffato.
– Dai, ci divertiamo come non mai. Faremo diventare rossi i nasi dispettosi dei bambini e, le vecchiette, davanti al cammino, lavoreranno tante di quelle sciarpe e cappelli….Oh, vedrai! Già mi gusto il divertimento – disse contento Gennaio. Non ci stava più dalla gioia.
Correndo col vento, soffiavano: Brr, che freddo!
– Non ne posso più – disse il sole – di giocare a nascondino. È possibile che questi due fratelli siano tanto dispettosi? Povero me – piagnucolava.
– Ecco Marzo – cinguettò un passerotto.
– Marzo !!! – fecero in coro quei furbastri di Gennaio e Febbraio.
– È finita la pacchia!
– Che bello ! – aggiunse il sole stiracchiando i raggi.
– Finalmente potrò tornare ad essere il padrone nel cielo.
Aprile intanto spazzava via le nuvole.
La Primavera usciva ogni mattina posando alcuni fiori sugli alberi spogli. Un giorno regalò al pesco due gioiosi uccellini.
– Cantate, miei cari – disse la Primavera.
– Ho molto da fare – continuò – quei furfanti di Gennaio e Febbraio ne hanno combinate! Devo ancora spedire gli inviti al paese delle rondini, devo sbrigarmi altrimenti tarderanno a tornare.
Ho un cesto pieno di boccioli da donare. Cantate uccellini, cantate.
Fratello Maggio non ci porterà le rose se non cantate.
Poi anche Maggio finalmente passò in ogni giardino regalando rose profumate. Indugiò davanti alla cappella – Madonnina, ti regalerò la rosa più rara e più bella – e si inginocchiò. Rimase lì a pregare finché Giugno non lo venne a chiamare.
– Vai a casa ora. Zia primavera ha posato i boccioli sugli alberi e io devo portare i frutti. Che profumo! – disse infine Giugno.
Il primo ad essere vestito fu l’albero dell’albicocche e poi tanti altri e l’aria profumava. Che delizia! L’estate era alle porte.
– Ecco Luglio che giunge come un bravo lavoratore – pensò Giugno.
Nella campagna, già le prime messi erano state falciate e Luglio ancora lavorava. – Sono stanco – disse infine e, gettandosi sotto l’albero, si riposò.
Agosto che aveva assistito alla scena, disse – fossi matto a lavorare tanto. Vado al mare e mi abbronzo e guai se Luglio mi viene a disturbare.
– Svegliati pigrone! – fece Settembre tenedo un cesto pieno d’uva.
– Che vuoi? – chiese furioso Agosto .
– Sei tutto scottato, non lo vedi sciagurato? – lo rimproverò Settembre.
Era passato per ogni vigna indorando i bei grappoli d’uva. Uhm, che buoni!
E Ottobre impaziente vendemmiò per la felicità di ogni uomo, riempiendo le botti e ridendo fra sé commentò – Ciao amici, che bello scherzo vi ho preparato!
Ma nel raccogliere l’uva, molto succo aveva bevuto e… Indovinate un po’? Ottobre si era sbronzato facendo addormentare l’autunno.
Ognuno dormiva e le foglie tornavano a cadere.
Giunse così Novembre spazzino che ammucchiò le foglie cadute.
– Che follia!- disse infine.
Dicembre, dopo aver mangiato il panettone e il torrone concluse:
“Anno pazzo, vieni qui che ti strapazzo!”
Ciao e abbi cura di te,
Emily
ato
Il racconto dei mesi capricciosi è di una semplicità incredibile. Mi è piaciuto tantissimo perché sembra di vedere le scene mentre uno legge. Super. Grazie a te Emily. Alla mia nipotina è piaciuto tantissimo.
Grazie Antonia. Pensa che avevo dei dubbi se pubblicarre questo racconto. Un bacio alla tua nipotina. Abbi cura di te e buona giornata
Bellissimo e complimenti perché qualcuno ancora ha la passione di scrivere come si deve
Benvenuta Madison e grazie di cuore per il commento
Emily